Manifesto dei Mestieri e Professioni: Geologo

GEOLOGO

Ciò che nasconde la terra al di sotto della sua superfice mi ha sempre destato un enorme interesse: vi è racchiusa la storia di questo pianeta avvenuta nell’arco di Ere, così dilatate nel tempo da non riuscire a figurarle. Qui, sotto i nostri piedi, si nascondono le testimonianze di innumerevoli eruzioni, terremoti, alluvioni, smottamenti, incendi, cataclismi, montagne ormai erose, mari avanzati e ritirati, laghi e fiumi, vite pietrificate, vite riciclate, intrecciate, mescolate, trasformazione lenta e continua….
Ricordo che giovanissimo, quando disegnavo un paesaggio, spesso introducevo un taglio nel terreno, un improvviso quanto improbabile canyon, per mezzo del quale però potevo rappresentare una sezione del terreno stesso. Come a dire: guardate l’erba, gli alberi, le case, ma guardate anche quale quantità e diversità di materia si nasconde sotto questa superficie! Immaginavo le argille in scale di marrone, il filone d’oro in giallo, la falda acquifera in celeste, la falda petrolifera, carbonifera in nero, le rocce in scale di grigio, e così via.
Nel manifesto del Geologo riscopro il tema della sezione, questa volta totalizzante, senza riferimenti «esterni». E’ strato su strato, sia esso evento geologico o sia esso percorso di studio e di ricerca, è e rimane sedimento.
Ringrazio l’autore* del testo per la bella composizione colma di termini tecnici molto particolari e per la totale fiducia nel buon esito del mio lavoro. La tavolozza è stata creata sui colori da lui suggeriti: verde, marrone, bianco, nero, blu.

 

manifesto dei Mestieri e Professioni: Psicologo

Psichiatra Psicoterapeuta_4

Per questo manifesto, il Manifesto dello Psicologo, l’autrice del testo mi ha fornito due blocchi narrativi: uno costituito da citazioni di alcuni «padri illustri» della Psicologia moderna, l’altro, originale, formulato in linea con le regole proprie del progetto. Inizialmente pensavo di prendere spunto da questa dicotomia per sviluppare un impianto a campi alternati… magari opposti, ma le varie soluzioni immaginate non mi hanno convinto fino in fondo. Ho iniziato perciò a rileggere nuovamente i testi, sperando di poterne trarre ispirazione, e sono stato premiato poiché sono rimasto letteralmente abbagliato dalla seguente frase: «originariamente le parole erano magie» di Sigmund Freud.
Penso che sia una frase suggestiva, densa di contenuto, capace di per sé di destare sogno, di provocare percorsi immaginifici regressivi, una sorta di Big Ben del linguaggio parlato. Da lì tutto nasce, ogni parola acquista un senso!
Allora perché non ripartire da quel Big Ben «magico» e da esso sciogliere un sentiero vorticoso contenente tutti i principi ed i valori che hanno formato o influenzato il pensiero che ne consegue, ovvero il pensiero dell’autrice: dal vortice così si dipana, in sequenza finalmente lineare, una testimonianza che prende forma come corpo che avvolge il cuore.
Alle trame orizzontale e verticale qui si aggiunge un’ulteriore trama obliqua. Ciò rende un effetto «caleidoscopio», metafora della pluralità e degli innumerevoli possibili livelli narrativi e interpretativi.

Tavolozza su indicazione dell’autrice: arancione, rosso, giallo, verde